Autore: Cristian Borghetti


  • “Il crepitio del lampo gli fece rizzare i peli delle braccia. Un attimo prima del blackout, l’uomo scorse, sull’ultimo gradino, una snella e possente sagoma simile ad un grosso felino, subito inghiottita dalle tenebre. Nell’aria aleggiava un vago odore di ozono e di qualcosa di più inquietante, un sentore di terra, muschio e rame.”

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  • “Il locale è stracolmo, la musica martella. Nel cuore pulsante della serata, il ritmo assillante della Techno mi rimbomba nella cassa toracica, nelle viscere. Mi faccio largo fra corpi danzanti che odorano di alcol e fumo. Dietro la consolle, lei svetta sopra le teste ondeggianti. Appare e scompare tra gli effetti stroboscopici, guidando la folla…

  • La radura, un cerchio di terra temuto anche dall’infestante gramigna, di radici nodose che s’intrecciano come serpi striscianti. Sotto rami e fronde regnano tenebre senza fine in cui bambole vestite di bianco penzolano appese. Le corde strette alla gola, le labbra nere sporche di pece, gli occhi spalancati che guardano a quando erano bambini…

  • «Scappa Minù! Scappaaaaa!» La testa di un’enorme biscia emerge e si avventa su di noi. Pietrisco e ghiaia si sollevano in aria, rotaie si piegano, assi di legno si frantumano. Viti, dadi, schegge, ogni cosa è un proiettile nel mezzo di un fuoco a raffica. Un’enorme bocca ci manca per un soffio…

  • Conosce bene questo posto, qui ha cominciato a tirare di boxe. Lo tengo d’occhio mentre raggiunge il ring, incastrato tra pareti scrostate, crepe, macchie scure, mattoni a vista, una sfilata di vecchie fotografie, cinture, trofei. «Sono cose morte, John… Andate. Adesso dobbiamo pensare ai bambini… Se soltanto avessi continuato con il pugilato… Avresti potuto diventare…

  • Parossismo DarkZine 03

    L’aria fredda gela i rami, le foglie. Le cime degli alberi graffiano il cielo pronto alle lacrime: c’è odore di pioggia. Affretto il passo, dietro di me esplodono lampi, tuoni. Voglio arrivare al Castello prima che sia troppo tardi: la morte cammina veloce. Al cancello, minaccioso ammasso di ferro saldato, punte incurvate, strappo tre volte…

  • Midnight

    Un uomo su tutti, che superava gli altri partecipanti di mezza altezza, allampanato, tutto fibre e nervi, mi incuteva timore. Impassibile, privo di una qualsiasi espressione, emergeva dalla massa che veniva verso la fattoria. Non ho mai dimenticato i suoi occhi, piccole biglie nere affossate tra le arcate sopraciliari e gli zigomi, lo sguardo affilato…

  • Tre volte all’inferno

    La bimba uccisa, ancora più giovane della prima, è di una bellezza straordinaria, una meraviglia prigioniera del fogliame e dalla terra. Strappata anzitempo alla vita, ancora nell’età dell’innocenza: tredici anni, un’età difficile per morire. La belva assassina continua a uccidere, a pretendere altra bellezza, trofeo per l’efferata sete di sangue. A Bosco Oscuro, quest’assassino agisce…

  • «A domani John. Tieni d’occhio Skinny Pit.»Jack sorride. «Chi? Dai Jack, hai proprio una bella inventiva!» Jack Holmes, un nero che schiva le lampade ad ogni passaggio, tuona: «Ehi, uomo bianco, non me lo sono mica inventato io!» Non ho intenzione di far perdere le staffe al gigante, ma c’è qualcosa di strano nell’aria. «Ehi,…