Era tornato. Per la terza notte consecutiva era arrivato a sconvolgere il mio sonno tranquillo, nell’inquietudine di una veglia invasa di ricordi terrificanti. La paura, una paura che non so descrivere, sconvolgeva i tratti del mio volto, non sapevo riconoscermi, mentre lo specchio rimandava l’immagine agli occhi. La mia mente, turbata e devastata dal ricordo…
Ci ritrovammo nudi, una nell’altra; nell’oscurità danzante, i suoi capelli erano flutti in movimento, le nostre voci ansimanti…
Qui è buio e silenzio, oltre le soglie del fiume Acheronte, nel regno del male. Qui è dannazione e morte, la porta che conduce arriva fino alle mura, mura sporche d’erba e sangue.